Quando visitiamo un negozio di arredamento

I bambini sono i peggiori: fanno domande su tutto, la parola più usata è “perchè”. Perchè quello, perchè quello! E guai a rispondere con un semplice NO, potremmo sentirci dire “perchè no?!”

In realtà stanno aumentando la loro conoscenza utilizzando l’unica disponibile: la nostra! Poi si va a scuola e poi al lavoro, e l’abitudine a fare domande sparisce, siamo grandi, abbiamo studiato, e quindi si ha l’impressione che chiedere significa ammettere di non sapere, e in una società estremamente competitiva come la nostra non dobbiamo fare domande, dobbiamo dare risposte! Ma non solo; abbiamo sviluppato un’avversione tale alle domande che quando le poniamo spesso riformuliamo in maniera tale da non voler far capire il vero senso della domanda stessa!








Sul lavoro trovo spesso gente che chiede se le mie cucine sono “buone” …”buone da mangiare?” mi verrebbe da rispondere! Oppure mi chiedono: “mi piace lucida, lei cosa ne pensa?” Vuoi sapere se anche a me piace lucida? Oppure vuoi sapere se lucida sia adatta a te? O vuoi sapere se lucido è un materiale pratico? …ma poi lucida come? Laccata, vetro, laminata? 

Fare le domande (giuste) è il modo migliore anche per capire chi abbiamo di fronte, è in base alle sue risposte che comprendiamo se stiamo parlando con un professionista o con un venditore alla caccia di una provvigione sulla nostra pelle. Fare le domande giuste e ascoltare le risposte è così che si pongono le fondamenta per un acquisto responsabile (e per una maggiore soddisfazione).

Quindi quando dobbiamo acquistare un prodotto, specialmente se di importo notevole, abituiamoci a fare molte domande, a fare domande specifiche e mirate, e soprattutto ad ascoltare bene le risposte.